A.S. 2025/26 Attivazione della sperimentazione Scuola Senza Zaino
“Senza Zaino. Per una scuola comunità…”, è un modello didattico ed educativo introdotto in Toscana una dozzina di anni fa che si è poi diffuso in tutta Italia. È un modello di scuola che raccoglie le tante esperienze di pedagogia attiva della scuola italiana e le rielabora dando loro un senso e una coerenza globale, rendendole pratica didattica quotidiana.
Ospitalità – Responsabilità – Comunità
Sono tre parole chiave per comprendere il modello educativo. Si va a scuola senza zaino, perché in classe si trova tutto quello che serve per imparare e per crescere:
l’ambiente di apprendimento è accogliente e strutturato in modo da rendere più efficace il progetto educativo. La classe è organizzata in aree distinte (tavoli, agorà, aree laboratorio) che rendono possibile diversificare il lavoro scolastico, consentendo più attività in contemporanea, lo sviluppo dell’autonomia e l’esercizio della capacità di scelta. In questo modo si realizza davvero una classe inclusiva che dà spazio alle diverse intelligenze ed ai diversi stili di apprendimento. Il materiale ad uso didattico viene condiviso dagli alunni ed è posto a loro disposizione, al centro dei tavoli. Nella classe trovano spazio anche cartelloni, oggetti e pareti attrezzate che contribuiscono alla realizzazione di un apprendimento efficace.
La responsabilità è direttamente connessa con l’adesione dell’allievo alle proposte didattiche e si attua quando l’alunno coglie il significato di ciò che gli viene proposto e, di conseguenza, attiva le proprie risorse emotive, cognitive ed affettive. L’introduzione di una vasta gamma di strumenti didattici, la presenza in classe di materiali di laboratorio, schedari autocorrettivi, giochi e software didattici e il loro costante e consapevole utilizzo favoriscono la partecipazione e il coinvolgimento attivo dell’alunno stimolando la sua motivazione, il suo interesse, la sua autonomia e il suo senso di responsabilità.
Altri due aspetti strettamente connessi alla responsabilità sono: la scelta e le attività autentiche.
Per svolgere un lavoro i bambini possono scegliere modi, tempi e spazi diversi, con la regola che poi è necessario esplorare tutte le opportunità disponibili.
L’attività autentica è lavorare con problemi e situazioni reali, che attengono alla vita di tutti i giorni.
Gli spazi dell’aula e della scuola, in Senza Zaino, sono organizzati per concretizzare l’idea di Comunità e permettere l’incontro e il lavoro condiviso dei docenti e degli allievi.
Lo spazio-aula è strutturato in aree e prevede un luogo di incontro per gli allievi, denominato agorà o forum, particolarmente significativo per la comunità-classe. Nell’Agorà SZ si tengono diverse attività: la lettura personale, la spiegazione di un argomento disciplinare, l’ascolto e la discussione guidata, l’assunzione di decisioni che riguardano la vita della comunità, lo scambio e il confronto tra gli allievi e degli allievi con il docente.
Il concetto di Comunità si fonda sull’evidenza che l’apprendimento è un fenomeno sociale e avviene dentro relazioni significative. La cura della qualità di queste relazioni aiuta i comportamenti collaborativi.
Approccio Globale al Curricolo (Global Curriculum Approach – GCA).
Il Modello di Scuola SZ mette l’accento sull’organizzazione dell’ambiente formativo, partendo dal presupposto che dall’allestimento del setting educativo dipendono sia il modello pedagogico-didattico che si intende proporre e adottare, sia il modello relazionale che sta alla base dei rapporti tra gli attori scolastici: gli elementi di diversa natura che intervengono a scuola si intrecciano gli uni negli altri, perché è l’esperienza scolastica nel suo complesso ad essere formativa ed è dunque necessario progettarla nella sua globalità.
Il contesto educativo è visto come un sistema complesso, composto da una struttura materiale e immateriale, cioè gli spazi, gli arredi, gli strumenti didattici, le tecnologie da una parte; le relazioni, le competenze professionali dei docenti le specificità degli allievi e i piani formativi dall’altra.
Il collegamento reciproco e l’interconnessione di tempi, spazi, soggetti e oggetti, da cui scaturiscono le “azioni”, cioè le attività e le pratiche, diventano oggetto in SZ di ricerca cooperativa e continua progettazione.